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Lidano Grassucci |
Lidano Grassucci ha inaugurato e sta portando avanti questo
sua abitudine di dare dei "
somari" a coloro che avrebbero disatteso la storia di
Latina e lo fa attraverso la sua pagina Facebook.
In piena crisi d'identità,
probabilmente convinto di essere
Aristotele o avendo bevuto lo stesso drink di
Vittorio Sgarbi, Grassucci si fa scortare alla fine di ogni post con il fedele
l'hastag #Somari a fare da sentenza. Per esempio; Grassucci attacca chi non ha saputo, a
suo dire, apprezzare la genialità di
Pettinicchio (inventore dei
bocconcini di mozzarella) e non gli hanno dedicato"nemmeno un albero" concludendo con l'equino
epiteto "Somari". Ma è solo un esempio, perché il campo d'intervento
degli strali grassucciani è vasto, quasi sconfinato: "Mettono gli
alberi
di ulivo alle rotonde. Ma Latina non è
Sonnino . Somari!" (perché solo a
Sonnino ci possono essere gli ulivi, è cosa nota). "Latina l unico stadio
dove è abusivo giocare a palla. Somari!" (“Giocare a palla e non a
pallone, per sembrare più ottocenteschi probabilmente); "Continuano a far 'bello' il lungomare
lato mare che è bello perché c'è il Mare e nulla per lo scempio a monte.
Somari!" (questa chi l'ha capita è bravo) e così via, verso l’improbabile e oltre. Una "raffinata"
forma di comunicare il proprio dissenso con lo strumento della
"provocazione" per l'ex direttore del quotidiano
"Il
Territorio" (o Nuovo Territorio, a seconda del clima) che oggi non esiste
più. Proprio quel giornale che accoglieva gli
editoriali di una raffinata penna
pontina, o setina che dir si voglia, e che così sognava sulle colonne dirette da Grassucci. "
Sono per la centrale nucleare - diceva
questo
"illuminato", ma più che altro
fosforescente autore - la
vorrei come era quella di papà bella e lucente, per portarci mio figlio e
raccontargli la sfida del mondo nuovo. Papà mi portò in Vespa: mamma dietro con
le gambe da un lato, io in piedi tra il manubrio ed il sedile, e mia sorella in
braccio a mia madre. La Vespa l’aveva comperata con i soldi della centrale. Il
mio lo porterò in auto, sperando che quando toccherà a lui usi l’astronave”. A
parte il bel ricordo familiare,
questo pistolotto a favore di centrale nucleare
(che tra l'altro era già chiusa da parecchio all'epoca e che alcuni speravano
riaprisse) meriterebbe probabilmente l'efficace dimostrazione di stima "somari" da
parte di chi, come Grassucci, ha dimostrato di voler difendere il territorio e
l’identità della terra pontina. "Ma come tu c'hai le spiagge – pare di
avercelo davanti l’ex direttore mentre scrive queste cose - c'hai il volano del
turismo e dello sviluppo in mano e che fai? Mi ci metti una centrale nucleare
in riva a quella spiaggia a rovinare tutto? Somaro!". Un somaro più che meritato, degno di un
maestrino ottocentesco. Peccato che a "ragliare" - per rimanere in tema, s'intenda - sia stato lui, nel 2009, sul già citato e compianto giornale. "Chi è senza ragliate
da somari, scagli il primo hastag” vien
da parafrasare. Non vorremmo che Grassucci, nella foga, sia partito troppo in
fretta di tastiera.Visto che è stato responsabile della comunicazione di
molti politici centrodestra ed oggi cura la comunicazione per Moscardelli, ci si domanda come mai i
nostri politici non abbiano imparato da queste efficacissime lezioni? Forse è vero che sono dei somari...(segue hastag).
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