Certo a ben guardare
si comprende come mai
è tutto così molle
silente
e implume
lingua di bambino
contro il tuono
a ben guardare
ti aspetti un sussulto
vortice che
mulini idee
e le espande
ben oltre la mente
un nulla
tranne lo scorrere del fiume
("Lungo il fiume Ninfa", Sergio Ban)
Il professor Paolo Bono, è stato uno stimatissimo scienziato scomparso pochi anni fa che ha dedicato una vita allo studio sugli assetti idrogeologici dei nostri suoli ed ha lavorato in tutto il mondo. Apprezzato e molto ascoltato in Regione, il professor Bono ha contribuito a stilare tutte le più aggiornate mappature utilizzate dall’ente per decidere dove vanno posizionate le aree di vincolo idrogeologico, ovvero, dove è conveniente scavare e dove no. Perché c’è una forte correlazione tra cielo, terra e acqua nel nostro ecosistema e alla quantità di piogge che cadono ogni anno, vanno aggiunti i terreni su cui queste piogge cadono, dove vengono convogliate e che utilizzo naturale o artificiale se ne può fare.
Campionamento a San Puto
http://geologilazio.it/ordine/000762/
Il-Prof-Paolo-Bono-e-venuto-a-mancare
I flussi di falda visti dall'alto |
Ninfa è in pericolo? Lo dicono i numeri
I vincoli idrogeologici |
L’acqua termale che viene dalle montagne
Per capire quanto potrebbe essere importante salvaguardare l’area dei Monti Lepini dobbiamo andare con la mente a circa venti chilometri a valle dai piedi del monte, là dove la terra sta per abbracciare l’immenso mare all’orizzonte. Siamo nei pressi di Fogliano, dove molti decenni fa, ormai, si prese definitiva consapevolezza di un fatto: la presenza dell’acqua termale. Tra i vari campionamenti effettuati agli albori dell’opera che poi non sarebbe mai partita (quella delle terme di Fogliano) si scoprì che nell’acqua sulfurea c’erano anche molti elementi che non pervenivano dal fondo della terra, ma dalle venature di roccia dei monti Lepini. Spinta dalla gravità, l’acqua attraversa la grande valle con
il suo fondale molle, argilloso ed impermeabile che ha generato, non a caso, la palude pontina. In questo suo percorso, dal basso, l’acqua fredda e purificata dei monti incontra quella calda e ricca di quelle proprietà naturali che l’hanno resa uno strumento di terapia in tutto il mondo. Quindi, l’acqua dei monti attraversa, come in un getto di pressione dovuto alla pendenza, tutto il sottosuolo per poi essere intercettabile a valle, ad un passo dal mare, sotto forma di acqua termale.
il suo fondale molle, argilloso ed impermeabile che ha generato, non a caso, la palude pontina. In questo suo percorso, dal basso, l’acqua fredda e purificata dei monti incontra quella calda e ricca di quelle proprietà naturali che l’hanno resa uno strumento di terapia in tutto il mondo. Quindi, l’acqua dei monti attraversa, come in un getto di pressione dovuto alla pendenza, tutto il sottosuolo per poi essere intercettabile a valle, ad un passo dal mare, sotto forma di acqua termale.
Modello (non in scala) del sistema tra Monti Lepini e Pianura pontina |
Ai piedi dei monti si apre il paradiso di Ninfa
I Giardini di Ninfa |
Nel mezzo di questo percorso la palude; se si guarda dalle varie città dei Monti Lepini (da Cori per esempio) si rimane sbalorditi dal maestoso spettacolo generato dal poter abbracciare con lo sguardo tutta la valle pontina fino a dove l’occhio si perde. Questo perché la valle è letteralmente ai piedi di questa catena di monti rocciosi. E proprio all’imbocco di questa parete di roccia, sulle sue falde, sorge il giardino di Ninfa, da tutti riconosciuto come uno dei grandi monumenti naturali del nostro territorio. I dati fatti registrare dagli studi del professor Bono sono impressionanti.
I numeri di un possibile disastro
Ricostruzione dei siti più grandi presenti nell'area. In giallo quelli pianificati o presenti nel Comune di Cori o limitrofi. In rosso gli altri siti attivi |
Tutto questo in un contesto dove piuttosto che bloccare l’attività estrattiva sembra si voglia aumentare. Non è un caso se l’acqua di montagna è più buona, ma è maggiormente filtrata nel suo viaggio verso la pianura dalle rocce stesse che la depurano. Forando la montagna si riduce drasticamente questa attività di filtro oltre a modificare pesantemente gli assetti idrogeologici.
E se il vero danno fosse la Eples?
La cava della Eples vista da lontano |
Le carte delle richieste di allargamenti della Eplse. In verde, i vincoli idrogeologici dell'are |
Il rischio concreto di perdere uno (o più) dei nostri santuari naturali, di rimetterci in termini di salute e benessere, potrebbe esserci davvero.
Cosa si può fare per evitare il disastro?
RispondiEliminaEvitare attività estrattive intense potrebbe essere un buon inizio
EliminaPartecipare alla vita politica del proprio territorio e mandare a governare amministrazioni sugli stessi territori, da persone oneste, coerenti, libere da lobby private esterne e trasparenti con i propri concittadini. E augurarsi che i mass media siano altrettanto liberi di dire la verità e fuori da ogni abuso di potere sia politico che direttivo... in modo da avere sempre la situazione sottocontrollo documentata da professionisti!
EliminaPartecipare alla vita politica del proprio territorio e mandare a governare amministrazioni sugli stessi territori, da persone oneste, coerenti, libere da lobby private esterne e trasparenti con i propri concittadini. E augurarsi che i mass media siano altrettanto liberi di dire la verità e fuori da ogni abuso di potere sia politico che direttivo... in modo da avere sempre la situazione sottocontrollo documentata da professionisti!
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