lunedì 12 febbraio 2018

Caro Emanuele Di Russo, "parziale" ci sarà lei...


Una sequenza del filmato sul carnevale 2018 di Latina
Oggi un consigliere comunale di maggioranza, tale Emanuele Di Russo mi ha molto arbitrariamente e leggiadramente accusato di fare “informazione parziale”. La cosa è successa questa mattina. Il tutto per il filmato della festa di carnevale dove, a suo dire, avrei dovuto riprendere tutto e tutti per far capire in maniera totale come si era svolta la festa di qualche ora fa, come se il Comune di Latina non avesse già dei propri canali di comunicazione per dire cosa fa e quale è il programma di un evento. 
Emanuele Di Russo durante l'evento di carnevale
Come se l’evento non sia stato affidato a qualcuno che immagino avrà percepito dei soldi per le installazioni mentre io, piccolo e modestissimo cronista, posso solo offrire un punto di vista di quello che ho avuto modo di vedere. Tanto per dirne una, per “comunicare” in via ufficiale quello che sarebbe stato il contenuto di questa festa, la commissione cultura ha speso più di 750euro in gettoni di presenza per annunciare eventi di spessore come il “truccabimbi, il giocoliere e l’animazione”. Cose che probabilmente gli organizzatori non prenderebbero per il compleanno dei loro figli ma per i vostri andavano benissimo. 

La contestazione sugli animatori africani

E poi, c’era la presenza, tanto contestata, di richiedenti asilo di origine africana che ormai sono presenti in qualsiasi festa, banchetto o ricevimento un po’ per fare pubblico grazie alla collaborazione della coop di turno. Nulla di male, si intenda, sicuramente c'è un elemento di integrazione importante da valutare in tutto questo. Ma dal Capodanno alla festa dei migranti, passando per il Natale e il banchetto con i senzatetto è innegabile che la presenza dei ragazzi di varie cooperative è stata costante e certamente allegra.  

Il carnevale a ritmo di "Mask Off"

Il rapper "Future"
Su questo non ho molto da dire, però una domanda ve la vorrei fare: 

Ma qualcuno si è soffermato ad ascoltare quello che cantavano davanti ai vostri figli quel giorno? 


La canzone si chiama “Mask off”, proposto da un capofila della scena “trap” americana che i cultori conoscono con il nome di “Future” (al secolo Nayvadius D. Wilburn). Il tema della canzone è interessante e non so quanto sia stato riprodotto fedelmente dall’animatore del carnevale pontino perché il mio inglese era più o meno arrugginito quanto il suo, per cui certe parti non erano chiarissime. Sostanzialmente però, la canzone originale parla delle vicende di una gang che a quanto pare deve fare “una rapina in banca” il tutto al grido dell’inciso in cui si sente: “Segui l’assegno, non seguire mai una puttana" (“Chase a check, never chase a bitch”) e poi ad un certo punto si parla di un carico di droga “che sembra di stare in Perù”. Ora, ho sentito qualcuno dire che tale manifestazione è stata una bellissima occasione per un interscambio culturale, ma a meno che io non mi sbagli, il rap (e meglio ancora il trap) è americano non africano. Inoltre, il valore educativo e culturale di tale manifestazione, tanto sbandierato, mi pare tutto da verificare. Sarebbe interessante sapere chi ha inserito nell’elenco delle musiche da riprodurre (basterebbe vedere l’elenco della SIAE) questa bella canzoncina e chi ha verificato il contenuto delle animazioni offerte. Fermo restando che parolacce o meno (e lo scrivente non si può certo definire un bacchettone della musica), comunque imparare una lingua è sempre cosa buona e giusta, ma più che del colore della pelle degli animatori, onestamente mi aspettavo che si parlasse del contenuto della manifestazione in sé, che è stato scadente, non solo inutile, ma forse anche ai confini del dannoso.

Riti boldriniani e donne definite "puttane"
e il rispetto per chi racconta ormai perduto 

Ora, nel Comune in cui la cultura boldriniana della correttezza nelle parole e del rispetto per la donna dovrebbe essere un faro - è stata l'assessora Patrizia Ciccarelli, delegata ai servizi sociali ad importare la buona creanza di usare l'accezione femminile anche nei ruoli istituzionali - una presa di responsabilità in merito a questa manifestazione si potrebbe pure prendere. Il problema era il colore della pelle degli animatori (a volte definite scimmie in alcuni commenti vergognosi che mi è capitato di leggere)? Assolutamente no. Ma la qualità dell'evento era molto più che scadente. 
E' ora di dirlo, senza troppi giri di parole. Come pure è ora di dire che il rispetto per chi fa questo mestiere (quello di raccontare i fatti della nostra città) è andato ormai completamente perduto nel nulla. E infatti, lì per lì quasi non me la sono presa quando qualcuno ha osato dire che il mio lavoro fosse "parziale" quasi a sostegno di una tesi preconfezionata. Ma no caro Emanuele Di Russo, parziale è lei e deve pure esserlo, perché porta lo stemma di un movimento politico e ci crede. Fa bene ad esserlo, non c'è nulla di male. Ma questo mestiere è una cosa diversa, quando ci si alza la mattina non lo sappiamo mica chi ha ragione, vediamo quello che succede e raccontiamo quello che vediamo. In questo mestiere, naturalmente, io non sono nessuno, per carità. La mia è solo una modestissima opinione. Ma credo che sarebbe ora di recuperare quel minimo di rispetto che si deve a chi fa molti sacrifici per fare questo lavoro e non sbattere così, come se nulla fosse, il giudizio di parzialità dove fa più comodo. Lungi da me da voler polemizzare con chicchessia e raramente rispondo in prima persona. Ma oggi il suo giudizio è stato talmente grave quanto leggiadro che credo che lei e molti come lei ci abbiano preso troppo l'abitudine. E questo, per il mestiere che amo, proprio appare intollerabile
Le auguro buon lavoro per il bene di tutti, ribadendole che questo evento che avete organizzato, almeno nella parte in cui ho assistito, non era valido nemmeno per una sagra paesana in una degradata periferia di un paese in via di sviluppo. Questa è la mia opinione, indipendentemente dal colore della pelle di chi ha cercato di animare sul palco con esibizioni di valore artistico tutto da discutere. Sarebbe apprezzabile a questo punto sapere quanto è stato speso per questa sagretta di paese e per propinare musica trap (che invece può sicuramente avere un valore artistico nel suo giusto contesto) ai bambini vestiti da uomo ragno o da principessa in un tranquillo pomeriggio di carnevale. 

Rinnovo la mia stima e i miei saluti.

Ps. Vorrei aggiungere una sola cosa a tutto questo: il mio giudizio salva assolutamente gli animatori (sia professionisti che improvvisati) che hanno fatto di tutto per far divertire i bambini. Loro sono stati stupendi. Ma il budget, la scarsità di idee e il cattivo gusto regnante nella festa non hanno lasciato scampo al loro lavoro. 

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