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Ventura "Rino" Monti, dirigente all'ambiente ed ex direttore generale e protagonista dell'urbanistica pontina |
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Giovanni Di Giorgi |
Tra tutti gli esempi e le
esagerazioni usate da Giovanni Di Giorgi il giorno delle sue prime, drammatiche
ed irrevocabili dimissioni (revocate puntualmente solo 19 giorni dopo) alcune
spiccano. Per esempio "lo faccio perché voglio potermi guardare allo specchio
la mattina. Perché voglio poter guardare in faccia mia figlia". Oppure
"la mancanza di una cornice di partito, ha spinto molti singoli a cercare
i loro interessi particolari in maggioranza". Ma la frase che ha fatto più
effetto, stranamente, è stata quella veramente più banale ma che in effetti
evoca efficacemente un malcostume della politica: "non mi faccio più
tirare per la giacchetta". Questo della giacchetta tirata è stato il
leitmotiv intorno al quale ha girato tutto il ragionamento di Giovanni Di
Giorgi nell'ultimo, travagliatissimo periodo del suo mandato. Dal canto suo, il
Pd invitava alla chiarezza: "Il sindaco faccia nomi e cognomi di chi gli
tira questa giacchetta di modo che la città sappia la verità”. Eppure, tra
Fratelli e Forza Italia c'è stata convergenza e grande capacità di appianare le
dispute in maniera silenziosa. Sembrano lontani i tempi nei quali Giovanni Di
Giorgi firmava l'acquisto di una casa dal costruttore ed ex consigliere di
Forza Italia Malvaso. La vicenda scoppiava proprio mentre a Latina impazzava la
polemica della cosiddetta "Variante Malvaso" a Borgo Piave.
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Enzo Malvaso |
Ma oltre
l'intendersi sui gusti nel ramo immobiliare, tra Giovanni Di Giorgi e i più
potenti tra gli azzurri della sua giunta,
sembrava esserci una grande capacità di appianare dispute anche molto
importanti. Per esempio, quando Di Giorgi diventa sindaco, l'onnipresente
architetto e dirigente del Comune Ventura "Rino" Monti viene spostato
dai suoi molteplici compiti nel settore urbanistico ed edilizia pubblica e privata
per essere sistemato in una più tranquilla mansione all'anagrafe. Forse un
controsenso, visto che proprio lo stesso Monti è da tempo responsabile unico di
diversi procedimenti edilizi e urbanistici di grandi proporzioni. Vedere il
super dirigente dai mille e più incarichi di servizio confinato in una così
arretrata trincea, lontano dall'azione a cui era abituato, però, deve essere
dispiaciuto a qualcuno, perché poco tempo dopo, Monti torna in auge e diventa
niente meno che direttore generale dell'ente. L'indirizzo politico per questo
tira e molla di emozioni deve essere venuto in principio dal sindaco. Chi ha
convinto il sindaco a riprendersi ed anzi, a potenziare Ventura Monti? Perché
sarà pur vero che Monti è una grande risorsa e una memoria storica importante
per la pubblica amministrazione, ma è anche vero che questa memoria non gli è
servita per impedire l'imbarazzante scacco matto di via Quarto, per esempio.
Chi ha "tirato la giacchetta" al sindaco per riprendersi Rino Monti
che era stato allontanato dall'urbanistica?
Un altro caso? Nel febbraio di quest'anno, la Regione Lazio moltiplicava
pani e pesci a favore della discarica di Borgo Montello. Per la precisione, si
approvava l'autorizzazione integrata ambientale di Ecoambiente, che in pratica
permetteva alla società di continuare ad operare. Inoltre, la Regione assegnava
25 mila tonnellate alla Indeco e altre 25 mila alla Ecoambiente. In quello
stesso periodo, il nome di Michele Civita torna a fare capolino sempre più
spesso tra i politici e sulla stampa. Di Giorgi lo vede spesso, e in una
altalena di dichiarazioni un giorno si dice che sarà il Comune a risolvere la
crisi urbanistica, un altro che sarà la Regione, che i piani vanno rivisti,
sospesi per 45 giorni, cancellati e chi più ne ha più ne metta. In quello
stesso periodo, secondo Malvaso, si sarebbe consumato lo "scambio"
urbanistica e rifiuti. A conferma di ciò ci potrebbe essere una dichiarazione
di Pansera, che in una intervista rivelava: "Ho incontrato l'assessore
Michele Civita che si è raccomandato di affrettare l'approvazione definitiva
della variante urbanistica della discarica per poter risolvere la
questione". A Michele Civita non mancherebbero certo le deleghe per
stringere un simile "patto" ma perché avrebbe dovuto farlo? Questo
non lo spiega Malvaso e non lo spiega nemmeno Di Giorgi, che anzi, di fronte
alla tanta carne al fuoco messa dal suo ex amico e costruttore di fiducia,
oltre che co-indagato per la questione della variante, non ha ancora risposto.
Ci sono solo due cose certe su queste presunte giacchette tirate. Queste sono
alcune delle domande che i cittadini avranno modo di fare tra non molto tempo,
quando le elezioni rientreranno nel vivo, perché se è vero che di giacche
tirate si è molto parlato ma non si può dimostrare molto, è anche vero che le
prossime giacche ad essere tirate, senza ombra di dubbio saranno ben altre: le
vostre, quando torneranno a chiedere il vostro voto. Ps, a proposito di
contatti tra urbanistica e rifiuti, indovinate chi è stato messo al settore ambiente
in sostituzione della dirigente uscente De Simone? In molti lo sapranno già, è
Ventura Monti. Quando si dice il caso.
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Il sindaco con alcuni dei suoi assessori e i tecnici sul nuovo ponte del Pantanaccio |
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