domenica 18 ottobre 2015

Il discorso del Questore: "non è finita qui"




Il Questore di Latina Giuseppe De Matteis (foto De Vitis)


"Buonasera, cittadini di Latina. Io non sono molto bravo con le parole quindi voglio soltanto dirvi tre cose: la prima è che io ho trent'anni di polizia. Ho iniziato da vicecommissario trent'anni fa e nella mia carriera ne ho viste parecchie. Ho avuto dei dolori e delle soddisfazioni. Ma questa sera per me è la più grande soddisfazione di questi trent'anni di lavoro. Grazie per quello che state facendo. Voglio dirvi un’altra cosa. Voi conoscete me, conoscete il dirigente della Squadra Mobile Tommaso Niglio. Conoscete gli uomini della Squadra mobili che da venti e più anni lavorano su questo territorio. E lo fanno con un senso del sacrificio veramente encomiabile. Qui ho conosciuto una squadra di poliziotti di quelli che si vedono nei film. E io li ho conosciuti qui, nella realtà. Gente che lavora senza orario, con grande sacrificio e fatica. Gente che rinuncia alla famiglia, che rischia la pelle tutti i giorni ed è a loro che dobbiamo il nostro primo ringraziamento. Perché fanno davvero la differenza e ci fanno sentire orgogliosi di appartenere a questo stato. La terza cosa che voglio dirvi è che noi qui non abbiamo scoperto nulla che voi cittadini non sapevate. Abbiamo però messo le mani su una situazione che era un cancro per questa città. E vi devo chiedere scusa, sinceramente. Perché non ci siamo riusciti prima di oggi. Allora, con molto coraggio, io volevo ricordare che voi siete cittadini di questa città, siete cittadini di Latina. Siete figli e nipoti di una razza di uomini che dalla palude ha creato una città. Non è giusto, non è bello, non è tollerabile che qualcuno si sia impadronito di questa città e questa provincia. Allora, voi lo sapete, che ascoltando queste persone che abbiamo assicurato alla giustizia, ce n’erano alcuni che pensavano di essere i padroni di questa bellissima città. Ma i padroni siamo noi, siete voi cittadini di Latina. Lo stato siamo tutti  noi, persone per bene. I veri padroni siamo noi e questa sera, da questo corteo spontaneo (e vi sto chiamando cittadini, non associazioni, non gruppi di parte ma cittadini), questa sera dicevo, nasce un patto indelebile tra le forze di polizia di Latina e i cittadini: aiutateci, stateci vicini, venite a raccontarci quello che vivete sulla vostra pelle. Qui troverete ascolto, comprensione e protezione. Faremo tutto molto più in fretta, così che sia chiaro, una volta per tutte, che quello che abbiamo fatto fino a qui, è solo l’inizio. Grazie a tutti voi”.

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