venerdì 8 gennaio 2016

La puntata di Monitor su Paolo Censi ben oltre il plastico di Vespa

Egidio Fia (Lazio Tv)
Egidio Fia è uno storico giornalista televisivo di questo territorio. E’ un amico dello scrivente e spesso in molti abbiamo seguito, commentato, supportato e lodato il lavoro editoriale di Lazio Tv. Per esempio, la sua audace ricostruzione dei recenti fatti su "Don't Touch" è stata degna di lode, e molte altre. Onore alla sua professionalità quindi, che non a caso è ripagata da una lunga carriera.
Ma la puntata messa in piedi sulla drammatica morte di Paolo Censi, avvenuta l’antivigilia di questo Natale è uscita totalmente dai canoni della ragione. E per capire quanto si sia trattato di un momento degno di una puntata del “Caso Scafroglia” di Corrado Guzzanti, basta una immagine che vale per tutte.

La crudeltà dell'ovvio


Immagini da Monitor di Mercoledì 6 gennaio
Questa sarebbe la testa dell’avvocato Paolo Censi. 
Si tratta ovviamente di un manichino da esperti di balistica. Roba che si vede nei film in cui bisogna riprodurre la dinamica di un omicidio avvenuto da distanze incredibili o con traiettorie improbabili e che invece diventano crudelmente ovvie in un caso come il sospetto suicidio attraverso l’uso di un’arma da fuoco. Mercoledì scorso su Lazio Tv è andato in onda uno show curioso, nel quale si sono sentite tutte le ricostruzioni possibili sui fatti e si è dato fondo alla più grottesca retorica d’accatto nel tentativo di rendere digeribile una storia che, normalmente, ha bisogno di risvolti lampanti per divenire pubblica. Perché il dolore privato, il tormento del suicidio (se suicidio è stato) in genere viene lasciato ai parenti e agli amici. Ma qui, tra le ipotesi e le diagnosi volanti, le valutazioni per forza di cose  tristemente generiche sul perché un uomo da tutti apprezzato possa arrivare ad un simile gesto si è rimasti tramortiti. "Era una persona stimata da tutti - spiega l'esperta di psicologia chiamata in causa nella trasmissione - forse aveva una situazione che metteva a rischio la sua stimata posizione". 


Le ultime parole famose: "useremo i guanti bianchi"

La copertina con tristi musiche di sottofondo, il dolore dei parenti, lo stupore degli amici. E quella frase di Egidio Fia che inizia dicendo “purtroppo bisogna essere delicati in queste situazioni e noi la tratteremo con i guanti bianchi” per poi passare ad una tempesta di illazioni non può che stordire. “Sono stato il primo ad arrivare sul posto - ha detto Fia senza specificare il perché - subito, la prima voce che è arrivata, il primo messaggio che ho ricevuto sul telefonino parlava di omicidio”. E così, il primo messaggio da lui ricevuto nel suo telefono privato viene promosso sul campo ad agenzia stampa e onda popolare, “ma c’è molta omertà tra le conoscenze di Censi, forse qualcuno sa ma non parla”. Un vero anatema di Fia che lancia quasi come un messaggio traverso. 

Verso i plastici di Vespa e oltre...

L'esperto di balistica descrive la traiettoria del colpo
Ma il conduttore di Monitor cala l'asso e spunta la testa del manichino con la quale l’esperto di balistica spiega come il "proiettile abbia facilmente trapassato l’osso del cranio da parte a parte” descrivendo con lo sguardo il foro d’entrata e quello d'uscita come se fosse lì, proprio nello studio di Monitor che è avvenuto il fatto. Superato il confine del plastico di Bruno Vespa, si continua con una ridda di suggestioni: “la misteriosa Dama Bionda” evocazione questa degna di un giallo da bancarella, una donna dal ruolo imprecisato: “tutti si aspettano che essendo una donna conoscesse bene la vita privata di Censi, ma conosceva anche quella professionale". Questo perché, evidentemente, essendo comparsa sul campo "una dama" sarà forse un'amante, chi lo sa? Saranno gli inquirenti a decidere ma appare un tantinello prematuro buttarsi in questo delicato versante. 

L'intreccio di cause ovvero, molte più inchieste di quante se ne possano immaginare

Proiettili del calibro corrispondente a
quelli usati per il presunto suicidio
mostrati in studio
Una pistola come quella usata per il presunto suicidi.
Fia ne brandirà anche una riproduzione in diretta










E poi, i presunti intrecci con il mega faccendiere della Svizzera, il calcio, l’ex Presidente della squadra, i possibili debiti e anche “la rivelazione”: “Censi era diventato un giocatore d’azzardo e frequentava i casinò, e sapete - aggiunge Fia - nei casinò si incontrano i faccendieri, le donnine di serie A e anche molti guai”. Sarà vero? sarà rilevante? Un amico di Censi chiama in diretta e cerca di dissipare i dubbi: “Paolo, che frequentavo da sempre non ha mai messo piede in un casinò. Lo dico per tutelare la sua onorabilità e il tenore di questa trasmissione”. Potrebbe anche sbagliare l'amico, ma in ogni caso è stato un bel tentativo da parte dell’amico del presunto suicida. Ma il tenore della trasmissione era perduto da tempo. 

Dubbi legittimi e voglia di fare i fenomeni

Sia chiaro, su Censi si potrebbe già oggi scoprire qualcosa di clamoroso, che una delle tante ipotesi messe in campo dalla stampa in questi giorni si riveli fondata. Perché fino ad ora si è titolato con caratteri di scatola di misteriose telefonate e di retroscena terribili, da quegli stessi giornali che invece non hanno ritenuto di dover scavare nella vita professionale di candidati alla carica di sindaco nel recente passato. Delle due l’una: o queste “inchieste” farsa servono ai magistrati per far spaventare un eventuale colpevole oppure si sta facendo strazio del privato lutto di una famiglia. Se ci saranno sviluppi d’inchiesta che - inutile dirlo - tutti stanno monitorando, pare evidente che il caso Censi si dovrà seguire. Se gli inquirenti mostreranno sviluppi fondati saranno tutti lì a pubblicare della parte pubblica di un lutto, forse di un delitto (non si può ancora escludere al 100% da quel che abbiamo sentito). 
Ma cosa hanno dimostrato coloro che con tanta foga hanno cercato di “anticipare” gli inquirenti? La stampa veggente potrà fieramente affermare che “l’aveva detto”. 
Ma se così non fosse? Se davvero il caso di Censi si dovesse chiudere come un suicidio, così come ora appare probabile? Ne sarà  valsa la pena allora fare i fenomeni e inscenare un tale baccano  intorno al privato dolore di un privato cittadino?

1 commento:

  1. è proprio vero, anche le pulci parlano in una tv morta e imbalsamata, ma chi lo guarda Egidio Fia? forse un centinaio di persone in tutto il Lazio? ma ancora lavora?

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