domenica 23 agosto 2015

La "Cosa Nera", un flop annunciato per Tripodi?

L'ex assessore comunale Angelo Tripodi


Grande agitazione nella destra pontina oppure solo una fuga in avanti di Angelo Tripodi? L’adesione dell’ex assessore della giunta Di Giorgi a Forza Nuova ha creato più di qualche perplessità nell’ambiente della destra identitaria. Sui social network, invece, più di qualcuno ha notato le dichiarazioni sul fascismo e su Benito Mussolini: “Benito Mussolini è stato un grande statista che ha fatto degli errori  che hanno portato ad  una guerra terribile ma dobbiamo anche considerare i grandi vantaggi che la sua vita ci ha portato”. E nel consueto elenco dei grandi benefici che la Nazione avrebbe avuto dall’esistenza del Duce ci è finito anche il “voto alle donne”. Ottima cosa, senz’altro. Senza notare però, che di quella “illuminata” decisione non ha potuto beneficiare più nessuno per un bel pezzo, visto che è vero che Mussolini ha dato il voto alle donne. Ma è pur vero che poi lo ha tolto a tutti, sia uomini che donne. Da questo punto di vista, se non altro, Mussolini non sembra accusabile di “maschilismo”. L’ingresso in Forza Nuova, comunque, ha fatto del “moderato” Tripodi un autentico anti americanista convinto, tanto da convincerlo a dire che: “Siamo passati dal giogo della Germania a quello degli Stati Uniti, che come liberatori ci hanno invece vessato gravemente. Non sempre è noto – aggiunge Tripodi con una gustosa nozione - perché a scuola fanno studiare quello che vogliono, che l’alleanza con Hitler fu dettata più che altro dalla debolezza delle altre grandi potenze occidentali che non dalla forza tedesca”. Insomma, non è stata colpa di Mussolini l’alleanza con Hitler. E’ stata colpa degli americani (che da sempre hanno uno dei governi più stabili dell’universo), degli inglesi e dei francesi se ci siamo dovuti alleare con un governo dittatoriale e tirannico. Del resto, eravamo sotto dittatura anche noi, quindi ci siamo presti. Al di là di queste considerazioni politiche e storiche, comunque, la vera notizia che accompagna l’ingresso in Forza Nuova Di Angelo Tripodi è quella di una specie di “chiamata” delle forze di Destra, una adunata, se vogliamo, di “cuori neri” che si dovrebbero mettere in cerchio intorno all’aspirante sindaco Tripodi (“Io Sindaco? Perché no?”). Detta così, e visti il carattere pacifico e poco accentratore dell’ex assessore Tripodi, verrebbe un po’ da sorridere. Ma gli agganci di Tripodi con la politica nazionale non vanno affatto sottovalutati. Perché se è vero che la Destra – per esempio Casapound – ha presentato mesi fa il suo Salvini come “faro” da seguire, è anche vero che i salviniani non devono necessariamente esprimere un candidato sindaco. Inoltre, i moti di riunificazione della Destra sono in movimento da un pezzo negli ambienti romani. Ambienti nei quali Tripodi ha validi agganci. Gasparri, per esempio, che però è rimasto con Berlusconi. Ma anche l’ex commissario del Pdl pontino nonché accreditassimo Francesco Aracri. Peccato che anche questi non sia nell’orbita della destra identitaria, almeno non ufficialmente, visto che anche lui è un senatore di Forza Italia. Forse una mossa degli azzurri per coalizzare il consenso della destra a Latina al momento del voto? O forse uno smarcamento totale dalle vecchie amicizie? Se così fosse, Tripodi avrebbe ben poche carte da giocare a livello nazionale. Anche i nomi che ha chiamato in causa nell’intervista rilasciata qualche giorno fa al “Giornale di Latina” lasciano perplessi. Infatti questa sua “réunion nera” prevedrebbe l’inserimento di personalità politiche come Marilena Sovrani, attualmente all’Udc, che da noi sentita si è detta del tutto estranea a qualsiasi trattativa. “I ragazzi di Forza Nuova fanno anche delle cose buone, ma sono molto lontani dalla mia sensibilità moderata, non saprei proprio che dire” ha dichiarato. Gianni Chiarato sceglie di non esprimersi e Cesare Bruni fa altrettanto. Vincenzo Zaccheo, anche lui chiamato in causa “nell’adunata” tripodiana rifila picche: “Non ho nulla contro Forza Nuova, ma la vicinanza di questa forza politica alla destra estrema non mi appartiene”. Insomma, un’ecatombe mitigata solo dal docile Luca Bracchi, che sembra in sintonia con Tripodi e si dice “disponibile ed aperto” ad un dialogo con Forza Nuova (e non che ne sia mai stato lontano). Insomma, alla chiamata di Destra, Tripodi rischia di essere solo, nella Piazza d’Armi a salutare il sogno di una “Cosa Nera” che potrebbe portare il nome di qualcun altro. Almeno da quel che si sente nei flebili battiti del “cuore nero” della città di Latina “fu Littoria”.

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