domenica 16 agosto 2015

Lidano Grassucci fa volare i #somari



Lidano Grassucci
Lidano Grassucci ha inaugurato e sta portando avanti questo sua abitudine di dare dei "somari" a coloro che avrebbero disatteso la storia di Latina e lo fa attraverso la sua pagina Facebook. In piena crisi d'identità, probabilmente convinto di essere Aristotele o avendo bevuto lo stesso drink di Vittorio Sgarbi, Grassucci si fa scortare alla fine di ogni post con il fedele l'hastag #Somari a fare da sentenza. Per esempio; Grassucci attacca chi non ha saputo, a suo dire,  apprezzare la genialità di Pettinicchio (inventore dei bocconcini di mozzarella) e non gli hanno dedicato"nemmeno un albero" concludendo con l'equino epiteto "Somari". Ma è solo un esempio, perché il campo d'intervento degli strali grassucciani è vasto, quasi sconfinato: "Mettono gli alberi di ulivo alle rotonde. Ma Latina non è Sonnino . Somari!" (perché solo a Sonnino ci possono essere gli ulivi, è cosa nota). "Latina l unico stadio dove è abusivo giocare a palla. Somari!" (“Giocare a palla e non a pallone, per sembrare più ottocenteschi probabilmente);  "Continuano a far 'bello' il lungomare lato mare che è bello perché c'è il Mare e nulla per lo scempio a monte. Somari!" (questa chi l'ha capita è bravo) e così via, verso l’improbabile e oltre. Una "raffinata" forma di comunicare il proprio dissenso con lo strumento della "provocazione" per l'ex direttore del quotidiano "Il Territorio" (o Nuovo Territorio, a seconda del clima) che oggi non esiste più. Proprio quel giornale che accoglieva gli editoriali di una raffinata penna pontina, o setina che dir si voglia, e che così sognava sulle colonne dirette da Grassucci. "Sono per la centrale nucleare - diceva questo "illuminato", ma più che altro fosforescente autore - la vorrei come era quella di papà bella e lucente, per portarci mio figlio e raccontargli la sfida del mondo nuovo. Papà mi portò in Vespa: mamma dietro con le gambe da un lato, io in piedi tra il manubrio ed il sedile, e mia sorella in braccio a mia madre. La Vespa l’aveva comperata con i soldi della centrale. Il mio lo porterò in auto, sperando che quando toccherà a lui usi l’astronave”. A parte il bel ricordo familiare, questo pistolotto a favore di centrale nucleare (che tra l'altro era già chiusa da parecchio all'epoca e che alcuni speravano riaprisse) meriterebbe probabilmente l'efficace dimostrazione di stima "somari" da parte di chi, come Grassucci, ha dimostrato di voler difendere il territorio e l’identità della terra pontina. "Ma come tu c'hai le spiagge – pare di avercelo davanti l’ex direttore mentre scrive queste cose - c'hai il volano del turismo e dello sviluppo in mano e che fai? Mi ci metti una centrale nucleare in riva a quella spiaggia a rovinare tutto? Somaro!".  Un somaro più che meritato, degno di un maestrino ottocentesco. Peccato che a "ragliare" - per rimanere in tema, s'intenda - sia stato lui, nel 2009, sul già citato e compianto giornale. "Chi è senza ragliate da somari, scagli il primo hastag”  vien da parafrasare. Non vorremmo che Grassucci, nella foga, sia partito troppo in fretta di tastiera.Visto che è stato responsabile della comunicazione di molti politici centrodestra ed oggi cura la comunicazione per Moscardelli, ci si domanda come mai i nostri politici non abbiano imparato da queste efficacissime lezioni? Forse è vero che sono dei somari...(segue hastag).


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