domenica 9 agosto 2015

Morire di sabato costa di più. Anticipi per loculi immaginari e le vecchie storture del cimitero di Latina

Cimitero di Latina

Gli inciampi delle passate amministrazioni di Latina si riverberano nella vita quotidiana dei cittadini sotto molti punti di vista. E purtroppo, anche nell’ora della fine, coloro che rimangono, si trovano di fronte a situazioni paradossali.
Il precedente della

·         “Tassa sul Morto”

La martellante protesta dei “Forconi” del comitato 9 Dicembre, ha scoperchiato una polemica che ha assunto a volte un carattere nazionale ed è stata una delle principali fonti di preoccupazione dell’ultimo tratto dell’amministrazione Di Giorgi, ovvero, la famosa “tassa sul morto”.
Protesta contro la tassa sul morto a Latina
Un balzello da poche decine di euro che, però, aveva una motivazione che risaliva a molti anni addietro e che aveva riportato al centro della scena la questione della controversa convenzione in atto tra la società Ipogeo che gestisce i servizi cimiteriali e il Comune di Latina. Il sindaco Di Giorgi annunciò che la tassa sarebbe stata cancellata, salvo poi scoprire che era solo stata sospesa e, come pubblicato da “Il Giornale di Latina”, si scoprì che anche nel periodo in cui questa vera e propria tassa era stata dichiarata sospesa, veniva ancora fatta pagare in molti casi. L’attenzione della stampa e delle associazioni pose fine, anche se solo temporaneamente, al problema. Nel frattempo la Giunta Di Giorgi, per altri motivi, cadde rovinosamente, ma in molti si ricordarono dello sconcio di quel periodo e di come era stata gestita male la situazione.

·         La segnalazione dei lettori: “se muori di sabato costa di più”

Ma alcuni lettori ci segnalano stranezze alle quali si deve dare una risposta. Per provare a dare una spiegazione a questi dubbi ci siamo rivolti ai diretti interessati della gestione, ovvero la ditta Ipogeo, più precisamente al principale responsabile di questa azienda, Ottavio Damiani.  Il primo dubbio che ci è stato posto riguarda una sovrattassa riscontrata alla voce “servizi” che ammonta a 60 euro. Si tratta di addebiti, uno da 20,70 euro e l’altro da 40,71. Quindi una maggiorazione di 61 euro e 41 centesimi imputabili per un semplice fatto: è la maggiorazione per aver usufruito dei servizi cimiteriali di sabato. Infatti, a partire dalle 11.30 di sabato e per tutta la domenica, celebrare un funerale costa di più.

·         La replica di Damiani: “E’ questione di scelte”

“Si tratta di una scelta dell’utente – ci spiega il titolare della Ipogeo Ottavio Damiani – alcuni preferiscono aspettare fino al lunedì quando si rivolgono a noi nel fine settimana. Ci sono delle camere mortuarie apposite che permettono lo stazionamento del feretro fino al lunedì, in modo da non pagare la maggiorazione”. Ci saranno anche questi casi, ma se il decesso avviene di venerdì, le famiglie hanno solo tre opzioni di fatto: o aspettano fino a lunedì mattina, possibilità indicata da Damiani, o procedono molto celermente e riescono a celebrare il funerale entro le 11:30 di sabato oppure pagano un piccolo prezzo aggiuntivo e celebrano il funerale nel fine settimana. Questa è brutalmente la serie di opzioni a loro disposizione. Senza la maggiorazione i servizi costano 251.83 euro, con la maggiorazione si arriva a 313,24 euro. Non è il prezzo più alto che si paga, comunque, perché la voce “servizi” è solo una delle spese da affrontare per la tumulazione al cimitero di Latina.

·         L’acconto sul loculo che non esiste

Infatti, lo spazio al cimitero costa 1.100 euro iva compresa. Ed è solo un anticipo. Un anticipo su cosa? Qui si apre una diatriba iniziata nel 2009, quando la società Ipogeo presentava un progetto di allargamento del cimitero al trentesimo giorno dei trenta previsti per la presentazione delle tabelle tecniche.
L'allargamento del cimitero richiesto da Ipogeo 
Accadeva nell’estate del 2009, sindaco era Vincenzo Zaccheo. Dalla presentazione del progetto il Comune aveva altri sessanta giorni per rispondere dando i permessi o negandoli. Ma Zaccheo non rispose mai a quella proposta. Il suo governo cadeva prima, anticipatamente e il Comune avrebbe risposto solo nel 2011, quando in sella c’era già Di Giorgi.

·         L’intervento di Nardone nel 2010

Nel frattempo, nel 2010 si crea un problema di spazi, perché i loculi disponibili stavano finendo e non si poteva allargare la struttura. Fu il commissario prefettizio Nardone a concedere 2000 loculi provvisori alla Ipogeo che già, aveva una eredità, dalla gestione comunale di altri 700.

·         Loculi pagati due volte


Ma nel 2013 sono finiti anche quegli spazi e allora il Comune (Giunta Di Giorgi) ha iniziato a emanare delle determine che per oggetto hanno la “fornitura ed allestimento di 50 loculi provvisori” del costo di 540 euro a loculo, per una spesa complessiva di 29,700 euro di soldi pubblici iva compresa. La società Ipogeo dichiara che di queste determine se ne sono fatte dal 2013 ad oggi ben 250, per un totale di 148,500.00 euro di soldi pubblici. Ma se oggi qualcuno muore, i familiari si trovano a dover pagare un anticipo sul posto che non ha nemmeno certezza di avere a disposizione in un prossimo futuro e paga 1.100 euro.
I loculi interni del cimitero
Per cui, il Comune paga la quota integrale con i soldi del cittadino e poi il cittadino/utente, quando si rivolge alla Ipogeo, paga di nuovo, questa volta il doppio del prezzo, per avere una specie di prenotazione non richiesta per un loculo che si dovrebbe costruire in un allargamento cimiteriale ancora non autorizzato e mai partito. “Questa situazione di provvisorietà amareggia prima di tutto noi – spiega Damiani – siamo tra i primi ad esserne dispiaciuti ed amareggiati. Ma purtroppo noi siamo una società che gestisce e facciamo quello che ci viene detto”.

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